Housing in Gallipoli St.

Il Progetto individua alla scala urbana il ruolo di “cerniera” che l’Area potrà esprimere nel contesto di appartenenza e di “by pass” ciclopedonale tra Stazione e Centro Città.

Il Progetto mira sul piano architettonico a reificare volumetricamente, e nel rapporto pieni-vuoti (edificato e sistema dello spazio aperto), il ruolo di cerniera costituito dal sito, e ad aggiungere un segno architettonico, distintivo e figurativamente qualificato, al sistema architettonico e urbano oggi esistente.

Le fasi di studio hanno evidenziato la possibilità di proporre una variante al tracciato di nuova strada previsto tra le vie Ussano e Petraglione, al fine di assecondare la morfologia urbana della preesistenza del complesso Umberto I° e di ottenere un accorpamento delle aree dell’Archivio notarile. Quest’ultime poi da destinarsi a servizi (parcheggi, verde..), o come ampliamento e/o completamento del fronte cieco dell’edificio in adiacenza. Vedi tavola 3.1.2.

Il Progetto ha l’obiettivo di esaltare i rapporti tra interno ed esterno attraverso le funzioni “commerciali” ospitate al piano stradale e di elevare il tasso di socializzazione dello spazio urbano interno all’isolato, perimetrato da Viale Gallipoli, SP 362, Via di Ussano, Viale Quarta e che è prevalentemente utilizzato per funzioni pubbliche e diurne, grazie alle residenze a cui sono destinati i piani superiori al piano terreno.

Il futuro complesso sarà aperto, permeabile, penetrabile, affacciato su spazi pubblici e/o collettivi di riferimento per il contesto urbano di appartenenza.

Il carattere “easy, light and friendly” dell’intervento sarà operato anche grazie ad una serrata dialettica tra elementi minerali e vegetali. La “pietra” dell’architettura sarà costantemente interconnessa con il “verde” di giardini pensili, giardini verticali, diaframmi arborei e arbustivi, posti in continuità, e ad integrazione, dei filari alberati dei Viali, le corti giardino di Palazzo Principe Umberto, l’area a giardino di futura formazione in adiacenza all’Archivio Notarile e - più indirettamente - relazionati al Parco che accompagnerà la futura “Città dell’Arte e della Musica”.

Planimetricamente l’edificio, nelle parti fuori terra si prospetta con due distinti assetti volumetrici. Il primo inerisce il piano terreno, e quindi gli ingressi ai tre vani scala, la portineria generale in connessione con l’accesso “non condominiale” ai parcheggi allocati ai piani interrati, gli spazi commerciali. Tale volume, planimetricamente più esteso di quelli residenziali ad esso sovrapposti, è chiuso da una vetrata continua che consente di trasferire un carattere di trasparenza e leggerezza alla struttura.

Il secondo è quello riferito alle residenze, poste dal piano primo al quarto. Il volume disegna in pianta una “H” asimmetrica avendo uno dei bracci longitudinali decisamente più esteso degli altri. Questo si prolunga parallelamente alla linea di confine tra area di progetto e area di pertinenza del “Principe Umberto” fino ad “impattare” sul retro della muratura di facciata del preesistente edificio del Consorzio Agrario prospicente su viale Gallipoli.

Facciata che il progetto conserva in qualità di “memoria” del luogo. Il volume delle residenze in aderenza alla facciata con modalità diverse, si “restringe” al secondo piano, si “arretra” al terzo piano, e ulteriormente, al quarto ed ultimo piano abitato.

Gli arretramenti consentono lo sviluppo di importanti superfici all’aperto che valorizzano gli spazi delle unità abitative, dalle più grandi alle più contenute. Gli spazi a terrazza comprendono anche una vasta superficie a disposizione del condominio: un solarium comune.

Le unità disposte al primo piano, ugualmente, si aprono su vasti spazi all’aperto corrispondenti al piano di copertura dei sottostanti volumi commerciali. Tali spazi in parte accolgono insiemi di bambù anche di significative dimensioni, contenuti in vasconi che accompagnano il disegno di tali ambiti, contribuendo con ciò a rafforzare figurativamente le qualità paesaggistiche dell’edificio.

E’ questo un elemento compositivo che si ricollega alla tradizione dei giardini che costantemente, nella storia della città, hanno accompagnato la costruzione di più importanti e monumentali Palazzi di Lecce.