Il progetto di valorizzazione di Razzoli si fonda su temi ed elementi di grande chiarezza ed elementarità ma, al contempo, di grande complessità a causa della straordinaria qualità della natura e del paesaggio dell’isola e della giusta intoccabilità degli stessi elementi.

Il progetto si è pertanto sviluppato perseguendo gli obiettivi di “disegnare” la luce, il vento, la notte, il mare, lo spazio senza toccarlo e modificarlo.

Una vera e propria sfida per l’architettura.

Questa è stata concepita come fatto temporaneo; di momentanea qualificazione dello spazio; di sua reversibile funzionalizzazione; di antropizzazione senza tracce permanenti.

Il progetto mira ad una valorizzazione di tipo turistico-culturale, rivolta a target esclusivi e circoscritti tesi a vivere una condizione di eccellenza e di rarità in termini di fruizione della natura, della cultura, dell’incontro tra contemporaneità e storia, tra tecnologia e immutabilità dei segni del paesaggio.

L’isola ha una storia che ha lasciato poche tracce di antropizzazione: un piccolo pontile per l’approdo; un magazzeno nei pressi dello stesso; un recinto fatto di stazzi e una serie di muri a secco organicamente e mimeticamente articolati; alcuni percorsi segnati con pietre, pietrisco e terra battuta; il faro e l’edificio ad esso connesso.

Queste ultime strutture sono escluse dal progetto che, al contrario, interessa gli altri elementi: li interpreta, risemantizza e conferisce loro nuova funzionalità grazie a momentanee integrazioni e ad attrezzature leggere e mobili.

Il progetto coniuga la natura, padrona assoluta dell’isola, con il benessere, il confort, la qualità minimalista dell’essenzialità, per comunicare e trasferire una nuova (e nello stesso tempo antica) idea di “ben-essere” reificando l’anima di Razzoli e, insieme, di tutta la Sardegna grazie a piccoli “segni”, o meglio “gesti” architettonici che, appunto da gesti, non lasciano tracce permanenti.

I temi di progetto individuati sono l’approdo; il vecchio magazzeno quale micro centro servizi e di accoglienza; i percorsi; le “isole del ben-essere”; le attrezzature tecnologiche e gli impianti.